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Quel Combo nato dalla nuova Opel Corsa

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Per gli artigiani e le piccole imprese. Circa 270.000 esemplari venduti in otto anni. In anteprima mondiale al Salone di Francoforte 1993.

In questi giorni Opel ha lanciato il suo nuovo veicolo commerciale leggero Combo. Trenta anni fa, al Salone di Francoforte del Settembre 1993, la Casa tedesca esponeva in anteprima mondiale la seconda generazione dello stesso veicolo commerciale leggero, realizzata sulla piattaforma della nuova Opel Corsa-B presentata poche settimane prima. Il nuovo modello sostituiva quello derivato da Opel Kadett Diesel, introdotto in Italia otto anni prima. Pur essendo ricavato da un’autovettura più compatta, il nuovo Opel Combo offriva non solo maggior comfort, ma anche più sicurezza ed un maggiore volume di carico del modello precedente, risultando il veicolo da lavoro ideale per le attività commerciali e le piccole imprese. Trenta anni fa, al Salone di Francoforte del Settembre 1993, Opel esponeva in anteprima mondiale la seconda generazione del veicolo commerciale leggero Combo-B, realizzata sulla stessa piattaforma della nuova Opel Corsa-B presentata poche settimane prima. Il nuovo modello sostituiva la quello derivato da Kadett Diesel, introdotto in Italia otto anni prima. Pur essendo ricavato da un’autovettura più compatta, il nuovo Combo-B offriva non solo maggior comfort, ma anche più sicurezza ed una maggiore superficie di carico del modello precedente, risultando il veicolo da lavoro ideale per le attività commerciali e le piccole imprese.

Il nuovo Opel Combo-B si inseriva in un segmento di mercato che all’epoca rappresentava oltre il 20% dei quasi 120.000 veicoli che costituivano il mercato complessivo italiano dei veicoli commerciali leggeri. Ad alimentare tale segmento erano soprattutto artigiani, titolari di piccole imprese e responsabili di grandi autoparchi aziendali che si aspettano da questi furgoni leggeri non solo bassi costi di gestione, grande capacità del vano di carico ed elevata portata, ma anche caratteristiche tipicamente automobilistiche.

Per questo motivo Opel Combo-B, oltre ad adottare la plancia ed il posto di guida della nuova Corsa-B, era stato studiato per assicurare ai due occupanti un livello di comfort, di funzionalità e di sicurezza mai visto prima su mezzi di questo tipo. I comodi sedili rivestiti in stoffa offrivano, ad esempio, un’eccezionale tenuta laterale garantendo al tempo stesso, attraverso un sistema di regolazione su varie posizioni, una guida attenta e riposante. Il sedile del guidatore in particolare era regolabile anche in altezza. Opel Combo-B era inoltre l’unico derivato commerciale dotato di serie di ricircolo dell’aria e di filtro anti-pulviscolo.

Un’altra particolarità era rappresentata dalla presenza dello stesso sistema di sicurezza integrato adottato sulle autovetture della gamma Opel. Pretensionatori delle cinture di sicurezza con attacchi fissati ai telai dei sedili, doppie barre di protezione laterale inserite nelle porte, sedili con rampe anti-scivolo, poggiatesta ed attacchi delle cinture di sicurezza regolabili in altezza facevano parte della dotazione di serie del nuovo Combo. Il piantone dello sterzo ripiegabile aveva 2 alberi telescopici collegati da una coppia di giunti universali per ridurre la penetrazione del volante all’interno della cabina ed aumentare così la protezione degli occupanti. Sospensioni anteriori, paraurti e parafanghi del Combo-B erano progettati per comportarsi, in caso di scontro frontale, come linee di carico in grado di distribuire le forze dell’impatto verso la rigida cellula abitativa attraverso una linea di cintura rinforzata, il tunnel centrale, le soglie laterali e le porte.

La portata del nuovo Opel Combo-B variava dai 500 kg della versione 1.7D ai 530 kg ai 540 kg di quella con motore di 1.200 cc. Con una capacità di carico di 3.130 mc il nuovo Opel Combo si collocava ai vertici della sua classe: a prima vista nessuno avrebbe potuto immaginare che un mezzo esternamente così compatto potesse trasportare “europalet”. Le dimensioni utili del suo piano di carico parlavano chiaro: lunghezza 1.807 mm, larghezza 1.130 mm (tra i passaruote), altezza 1.148 mm (al finestrino posteriore).

Il vano di carico era illuminato, parzialmente rivestito e dotato di appositi ganci che permettevano di fissare il carico al pianale. I portelloni verticali potevano essere aperti fino ad un angolo di 90° o di 180° per consentire un’accessibilità posteriore ottimale.

Uno speciale portapacchi consentivae di trasportare fino a 100 kg sul tetto. Nessun altro modello concorrente era in grado di fare altrettanto.

L’originale “roof box” sopra la cabina di guida, cui si accedeva dal vano di carico, era poi una soluzione unica in questo segmento di mercato ed offriva un notevole spazio per il trasporto di oggetti lunghi o per stivare ulteriori merci, materiali ed attrezzi particolari.

Il nuovo Opel Combo era disponibile con 2 diversi motori ad iniezione elettronica Single-Point – un 1.200 da 45 CV (33 kW) ed un 1.400 da 60 CV (44 kW) e con un 1.700 Diesel da 60 CV (44 kW) che consentivano spostamenti rapidi e disinvolti nel traffico cittadino, anche a pieno carico. I motori monoalbero benzina avevano testate a flusso incrociato con luci tangenziali a vortice che provocavano un rapido movimento rotatorio della miscela benzina/aria non appena questa entrava nelle camere di scoppio di disegno originale. Il nuovo 1.700 Diesel aveva una testata in alluminio a flusso incrociato contenente un asse a camme che agiva direttamente sulle valvole, una precamera ad alta turbolenza e l’iniezione indiretta.

Con circa 270.000 esemplari venduti in otto anni, dal 1993 al 2001,’Opel Combo-B sarebbe stato uno dei veicoli della sua categoria più diffusi in Europa.

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